Roma, maggio 2025 – Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha attivato un’importante misura volta a incentivare l’occupazione stabile dei giovani: il cosiddetto “Bonus Giovani”, previsto dall’articolo 22 del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60, convertito dalla legge 4 luglio 2024, n. 95. A darne attuazione è la Circolare INPS n. 90 del 12 maggio 2025, che chiarisce criteri, requisiti e modalità operative dell’iniziativa.
Incentivo per i datori di lavoro: 100% di esonero contributivo
Fino al 31 dicembre 2025, i datori di lavoro privati che assumono o trasformano contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, potranno beneficiare di un esonero del 100% dai contributi previdenziali, fino a un massimo di:
- 500 euro al mese per lavoratori impiegati su tutto il territorio nazionale;
- 650 euro al mese per chi viene assunto in unità operative situate nelle regioni della Zona Economica Speciale del Mezzogiorno: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
Il beneficio è concesso per un periodo massimo di 24 mesi.
Requisiti per l’accesso all’incentivo
Possono accedere al Bonus i datori di lavoro che assumano giovani under 35 (intesi come persone che non abbiano ancora compiuto i 35 anni) mai stati occupati a tempo indeterminato nella loro vita lavorativa.
Sono esclusi:
- i rapporti di lavoro domestico;
- i contratti di apprendistato;
- i contratti intermittenti, anche se a tempo indeterminato;
- i dirigenti.
È ammessa l’assunzione part-time e quella tramite somministrazione, purché il contratto sia a tempo indeterminato.
Condizioni da rispettare
L’azienda deve:
- essere in regola con gli obblighi contributivi (DURC);
- non aver licenziato lavoratori con la stessa qualifica nei 6 mesi precedenti né nei 6 successivi all’assunzione agevolata;
- rispettare i contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali;
- non risultare “impresa in difficoltà” secondo il diritto comunitario.
In caso di riassunzione del medesimo lavoratore da parte di un altro datore, il beneficio può essere concesso per i mesi residui non ancora fruiti.
Un sostegno mirato al Sud
L’aumento a 650 euro per i territori del Mezzogiorno ha ottenuto il via libera della Commissione Europea con decisione C(2025) 649 final del 31 gennaio 2025, trattandosi di misura selettiva in ottica di coesione territoriale. Tuttavia, per mantenere il maggior beneficio, è necessario che il lavoratore rimanga operativo nelle regioni ammesse: in caso di trasferimento, il bonus viene ridotto a 500 euro.
Limiti di spesa e monitoraggio
La misura è finanziata con fondi europei FSE+ del Programma nazionale “Giovani, Donne e Lavoro 2021–2027”, con un tetto massimo di spesa così ripartito:
- 35,1 milioni di euro per il 2024,
- 474,6 milioni di euro per il 2025,
- 698,4 milioni di euro per il 2026,
- 259,7 milioni di euro per il 2027.
L’INPS provvede al monitoraggio trimestrale per evitare il superamento delle soglie, sospendendo l’accoglimento delle domande qualora si avvicini al limite.
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